Target e
immagine.
Comunicare è un’azione quasi sempre volta ad essere biunivoca. Da una parte c’è chi parla, racconta, o insegna, dall’altra invece c’è chi ascolta, fruisce o impara. Nel campo del marketing, gli stimoli visivi di brand e prodotti, sono finalizzati ad influenzare gruppi ben precisi di persone e ad indirizzare i loro comportamenti. La comunicazione di tali prodotti deve quindi contribuire ad avvicinare persone e le loro necessità. Ciò avviene in un modo complesso sia nella mente di chi riceve, sia nella modalità di presentazione dei servizi.
Per tali ragioni, una delle variabili fondamentali da considerare quando si costruisce l’identità di un prodotto, è proprio il ‘gruppo’ di persone a cui dirigere il messaggio. Tale gruppo, in termini tecnici, si chiama ‘target’.
Cos’è un target e a cosa è utile?
Target è una parola inglese che tradotta letteralmente significa ‘bersaglio’. La comunicazione ha come obiettivo non solo quello di lanciare un messaggio fruibile, ma anche quello di ‘mirare’ nella direzione a cui esso si addice di più, per poter centrare il ‘bersaglio’ più idoneo. In altre parole, non tutte le persone sono idonee alla consumazione di un determinato servizio. Trovare il giusto gruppo di clienti [target], creando una connessione più diretta tra consumatori e prodotti, è fondamentale, non solo per la commercializzazione del prodotto, ma anche per assicurare la sua funzionalità prima che esso venga messo sul mercato.
Tale strategia può essere messa in atto tramite un’analisi chiamata segmentazione di mercato, la quale fa riferimento agli obiettivi del business. La segmentazione di mercato è in grado di produrre gruppi e sotto-gruppi di persone [target], accomunate da elementi simili come età, reddito, cultura, interessi, genere ecc., a cui poter dirigere il servizio.
Non è un caso che il target debba riferirsi a categorie di persone accomunate da tratti identitari. È importante non dimenticarsi dei famosi ‘bias’ di cui parlavamo qualche tempo fa, e cioè di quei preconcetti che si formano nella mente umana e che influenzano le nostre scelte. Ricordarsi dell’esistenza di tali bias durante la costruzione del giusto target, è necessario per rendere il più appetibile e delineato possibile il proprio servizio.
Il target e l’immagine
Una volta scelto il target, è fondamentale infatti lavorare sulla costruzione dell’identità visiva del servizio, facendo leva sui bias cognitivi, e cioè su quello che già sappiamo o possiamo immaginarci del cliente. La comunicazione infatti, deve contribuire anche a modellare il pensiero di chi consuma, invogliando a costruire un rapporto stretto ed intimo con il prodotto. Decidere la sua immagine ed arricchirla è una delle principali strategie per creare un legame diretto, ma anche sottile, tra persone e prodotti.
Le immagini, in quanto storie raccontate a parole, tendono a rinforzare associazioni mentali già esistenti, tramite la loro composizione. Colori e forme, abbinati a testi ed altri media, circoscrivono il messaggio del prodotto in modo più chiaro e diretto intorno al target di riferimento. Come dicevamo qualche settimana fa, esiste una psicologia cromatica, e questa fa da fondamenta alla costruzione di immaginari precisi legati all’individualità delle persone e alle proprie necessità. Servizi, prodotti e brand parlano a persone ben precise attraverso l’utilizzo di forme, colori e parole scelte su misura per loro, il target di riferimento.
AR.THE
Come sempre, qui a CTT applichiamo ciò che sappiamo sulla comunicazione, a modo nostro, modellando teorie e regole con l’evoluzione della società in cui viviamo, che, oggi più che mai, domanda servizi fluidi, inclusivi e dinamici.
Un esempio chiave per noi è AR.THE, servizio di cui stiamo curando la comunicazione.
AR.THE è un progetto di cosmetica funzionale che si esprime nell’ambito del trattamento della cute, del corpo e dell’anima in chiave olistica. AR.THE si rivolge a chi si vuole prendere cura di sè, senza dover correre ad una soluzione pronta fatta e finita sul mercato.
Queste caratteristiche lo rendono in sè un servizio flessibile, il quale, per tale ragione, si rivolge ad uno spettro ampio di consumatrici e consumatori. In quanto servizio di cosmetica, la tentazione sarebbe quella di rivolgerlo solo a persone più attente e devote all’estetica, ma considerando la sua componente scientifica, fai da te, ed olistica, lo spettro si allarga, prendendo in considerazione tutte quelle persone che riservano uno sguardo individuale e speciale verse sè stesse e il proprio benessere. Essendo AR.THE un servizio poliedrico, abbiamo dovuto applicare una strategia comunicativa versatile e non rivolta ad un solo target, tramite per esempio la scelta di colori scuri, grafiche eleganti e parole mirate, ma fruibili da diversi gruppi di persone. AR.THE parla dunque a chiunque abbia voglia di ascoltare ed ascoltarsi, prendendosi tempo per sè e i propri bisogni.
CTT guarda al futuro della comunicazione in continua evoluzione, con la volontà di crescere insieme alle necessità del mondo in cui viviamo, dove, idealmente, chiunque potrà accedere ai più svariati serivizi, senza necessariamente fare parte della categoria idonea per poterlo fare. Comunicare in maniera mirata ma malleabile è uno dei nostri punti cardine, per andare di pari passo con i cambiamenti di oggi giorno, volti a valorizzare la persona, in quanto sia appartenente ad un gruppo e comunità, sia come singola, speciale e unica.